Ogni anno, circa 1/3 del bilancio dell’Unione europea è destinato a ridurre le disparità regionali in termini di ricchezza e benessere, per aumentare la competitività, l’occupazione e migliorare la cooperazione tranfrontaliera. Ciò avviene attraverso i fondi strutturali. Si tratta di cifre rilevanti che, se ben spese, possono attivare importanti moltiplicatori economici.
Tra il 2007 e il 2013 l’Unione ha stanziato 347 miliardi di euro, che con i cofinanziamenti degli Stati e delle regioni diventano 700. Una cifra capace di dare una scossa alle economie colpite dalla crisi. Eppure molti paesi non riescono a spendere queste risorse.
L’Italia è in fondo alla classifica per l’utilizzo dei fondi strutturali. Peggio di noi solo Romania e Bulgaria.
Ma non basta: i fondi spesi nel nostro Paese in molti casi sono distribuiti a pioggia, e si dimostrano – per citare i rapporti dell’Unione – privi di una visione strategica, evidenziando una incapacità progettuale e una sciatteria burocratica.
A questo tema strategico per il futuro dell’Unione europea e per il nostro Pese è dedicata la puntata de La Sfida europea che ha per ospite Carlo Trigilia.
Chi è
Carlo Trigilia, sociologo dell’economia. Ordinario al Cesare Alfieri di Firenze, ha insegnato anche ad Harvard. È stato ministro della Coesione territoriale.