Le case possono parlare
se qualcuno ha tempo e voglia
di starle ad ascoltare.
Naturalmente
bisogna fare
la domanda giusta.
Allora aprono il rubinetto.
Si lamentano perché
stanno troppo allo stretto.
Aria, aria, qua si soffoca.
Una è troppo alta,
le gira la testa:
tiratemi giù,
vorrei avere la testa sottoterra.
C’è una casa impazzita
all’angolo della piazza.
Voleva bene a un gatto,
è morto sotto un’auto.
Di notte si lamenta
da tutte le finestre chiuse.
Case nuove, vispe,
ottimiste:
hanno deciso che faranno
un grande viaggio.
Poverette, se sapessero
che non andranno nemmeno
in campagna la domenica…
La gente non porta più
a spasso la sua casa.
Una volta lo faceva?
Boh!
Una casa non morde,
non c’è nemmeno bisogno
della museruola e del guinzaglio.
Portarla a prendere aria,
sui laghi.