Luglio 2016

28 luglio 2016

In questi ultimi giorni ho provato a scrivere qualcosa su quello che sta accadendo, senza peraltro riuscirci visto che gli eventi si accavallavano vorticosamente.

Ho però ripreso a leggere con una certa intensità e i libri che ho sul comodino sono parecchi (lo so, sono sempre stato un lettore disordinato):

  • Loretta Napoleoni, Maonomics;
  • Miriana Mazzucato, Lo Stato innovatore
  • Vladimiro Giacché, Anschlüss (vabbè, il libro sulla riunificazione delle due Germanie, ci siamo capiti…)
  • Valerio Castronuovo, L’Europa e la rinascita dei nazionalismi

Inoltre, di genere più narrativo, sto leggendo tre opere sulla Prima guerra mondiale: il Diario di Carlo Emilio Gadda, Il Fuoco di Barbusse (e qui la curiosità mi è venuta grazie al lavoro che ho fatto sui Quaderni del Carcere di Gramsci). Il terzo è quello di Frederci Manning, Fino all’ultimo uomo.

Qualche giorno fa ho invece scovato il libro scritto dal nonno di una mia amica. Il nonno era un partigiano e ha scritto diverse cose sulla Resistenza. Ho proposto alla mia amica di pubblicarli su qualche sito Internet (non so se sarà questo o un altro ancora da venire) e lei mi ha autorizzato a farlo. Tipico lavoretto per le noiose serate di agosto in montagna…

24 luglio 2016

L’iniziativa pubblica di ieri è stata un disastro completo. Ho sicuramente sbagliato tutto nell’organizzarla e non voglio quindi cercare giustificazioni che non ci sono. Però l’argomento va ripreso in altro modo, perché è troppo importante che se ne parli. L’unica strategia che mi è venuta in mente è quella di cercare di insinuare qualche dubbio, se non sul merito, almeno sul metodo, in qualche consigliere comunale. In questo modo dovrebbe essere possibile quantomeno rallentare l’iter di approvazione della delibera di fusione.

22 luglio 2016

Domani giornata importante. Ci sarà infatti la prima iniziativa pubblica del nuovo partito e il tema è particolarmente importante, ovvero la privatizzazione di Amiu da parte della multiutility Iren. Sarà una battaglia molto difficile e il periodo non è dei più favorevoli, ma bisogna cercare di fare il possibile per evitare la fusione. Speriamo che ci siano molti lavoratori per evitare di fare la solita discussione fra “addetti ai lavori”.

20 luglio 2016

Di ritorno dalla riunione regionale del partito. All’inizio tutto come il solito, la nostra liturgia immutabile, noi ormai stanchi da questi anni di “resistenza in trincea”. Poi, finalmente, l’intervento di un compagno nuovo, di uno che si vuole impegnare nella costruzione del Partito Comunista Italiano. Un intervento carico di entusiasmo, di volontà e – gramscianamente – di ottimismo.

Bene, forse è proprio questa la strada giusta e adesso starà a noi “vecchi” creare le condizioni perché si possa imboccare il cammino.

Ieri, invece, bel dibattito – nonostante fossimo in pochi, o forse proprio perché eravamo in pochi – sulla Brexit presso il circolo dei Combattenti e Reduci di Quarto. Oltre a discutere di un tema interessante, siamo stati al fresco sotto il pergolato di glicine, e non è poco, vista la calura opprimente di questi giorni.

15 luglio 2016

Mi accorgo ora che sono quasi due settimane che non scrivo nulla sul diario. La spiegazione è semplice: ci sono stati talmente tanti avvenimenti che, ogni volta che provavo a scrivere qualcosa, la mia attenzione veniva distratta. I treni che si sono scontrati in Puglia, il colpo di Stato (tentato) in Turchia, le analisi dei dati statistici sull’economia, qualche lettura, impegni di lavoro e qualche problemo con Internet sono solo alcune delle questioni che ho affrontato.

Cercherò di rifarmi nei prossimi giorni, si dice così, non è vero?

2 luglio 2016

Giornata intensa dal punto di vista culturale. Questa mattina ho partecipato alla conferenza stampa di Svetlana Zakharova, la grande ballerina russa di origine ucraina. Ho scritto un breve pezzo. Domani sera ci sarà la rappresentazione al Carlo Felice e ci sarò.

Nel pomeriggio, ultima giornata della manifestazione “Quarto Pianeta” con la premiazione del concorso d’arte e la presentazione del libro di Patricia Dao “Epoché”. Non voglio entrare nel merito del libro perché devo ancora leggerlo, ma ne trovo una bella recensione sul Secolo XIX (“Epoché”, un libro per ricordare la chiusura dei manicomi) e Repubblica di Genova (L’anno in cui cessò la vergogna dei manicomi). Quello che mi preme rilevare è che ci sono delle storie da raccontare, asce di guerra da dissotterare per dirla con i Wu Ming. La storia della chiusura dei manicomi, la battaglia che fece Basaglia insieme a un gruppo di giovani psichiatri ha dell’incredibile e dimostra che nel nostro Paese pettegolo e reazionario è possibile fare riforme vere, all’avanguardia in Europa e nel mondo.

1 luglio 2016

Quella che doveva essere una bellissima iniziativa ha rischiato di fallire miseramente. Il Coordinamento per Quarto aveva infatti organizzato una partita di calcio nel quadro della manifestazione Quarto Pianeta, giunta quest’anno alla quinta edizione. Il tema scelto è di strettissima attualità, visto che si vuole parlare di accoglienza e presso la struttura dell’ex Ospedale Psichiatrico di Quarto sono ospitati una cinquantina di richiedenti asilo. Si sarebbero dovute fare due squadre miste fra, appunto, i profughi e alcuni pazienti del servizio malattia mentale della ASL. Ma non c’erano i profughi.

E non c’erano perché chi doveva accompagnarli non lo ha fatto, non per una loro libera scelta. E non sono stati accompagnati adducendo una scusa banale quale quella che erano in Ramadan. La realtà, molto probabilmente è un altra e si dovrà indagare su quello che fanno le cooperative che gestiscono la loro permanenza.

Nel pomeriggio – peccato per la poca gente presente – si è invece discusso di psichiatria e ricordato quel grandissimo personaggio che fu Franco Basaglia. L’occasione è stata quella della presentazione di un libro “L’istituzione inventata” di Franco Rotelli. L’argomento è affascinante e ci sono delle implicazioni molto interessanti anche dal punto di vista politico. Il libro ha un sito: www.istituzioneinventata.it, che memorizzo qui. Nella presentazione del libro, qualcuno dei relatori ha letto una frase che, sebbene applicata ad altro contesto, si presta benissimo a sintetizzare la mia posizione all’interno del progetto Reagente: mettere in mostra prima ancora che in rete le esperienze reali.

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