E fateci votare…

logo-comitato-no14Mi sembra chiaro che la strategia del governo in vista del referendum costituzionale sia stata quella di rinviare il più possibile l’annuncio della data del voto. In questo modo, avranno pensato di prendere per stanchezza quelle forze politiche che, da molto tempo, si sono schierate contro la modifica del Senato.

Verrebbe quasi da fare una facile battuta e dire a lorsignori di non preoccuparsi: infatti, stanchi lo siamo già. Stanchi di fare politica in maniera confusa, sottoposti a un bombardamento di notizie di parte per confutare le quali dobbiamo raddoppiare il nostro impegno. Stanchi di trovare in noi stessi le motivazioni di continuare una battaglia sempre più difficile e faticosa. Stanchi di ragionamenti assurdi, di promesse mancate, di menzogne ben confezionate, di un uso disinvolto del denaro pubblico a fini elettoralistici. L’elenco potrebbe continuare.

Eppure… anche questa volta sono sicuro che sapremo organizzarci, far valere le nostre ragioni, anche andando a suonare a tutte le porte. Non sarà la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima. Tanto domani si deciderà la data del voto e da quel momento in poi le televisioni e i mass media in generale non potranno più trasmettere un messaggio a senso unico. E vedremo chi sarà più bravo a spiegare agli italiani questioni anche complesse di diritto costituzionale, Renzi o i tanto da lui vituperati “professoroni”?

Per il momento non posso far altro che ribadire le mie intenzioni di voto: andrò a votare, caschi il mondo, e voterò NO, anche se su alcuni punti della riforma sarei d’accordo (ad esempio la risoluzione del conflitto giuridico permanente fra Stato e Regioni). Ma voglio votare i senatori, così come vorrei si riprendesse a votare per i consiglieri della città metropolitana o della provincia.

Updated: 25 Settembre 2016 — 22:33

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