Colpo di Stato in Turchia

Scrivo, o almeno provo a farlo, un commento a caldissimo sul colpo di Stato in Turchia, del quale si è avuta notizia meno di tre ore fa.

Ovviamente non so, e così penso nessuno sappia, se la parte di esercito turco che ha occupato i centri nevralgici di Ankara e Istanbul sia quella maggioritaria. Non so nemmeno se vi siano sacche di resistenza.

So solo che la situazione politica del mondo è alquanto caotica in questa fase e che i tentativi che il mondo occidentale fa per stabilizzare un’area come quella mediorientale sono del tutto sbagliati. Ce lo dimostrano i fatti. L’Occidente ha sbagliato e sta continuando a sbagliare, perché non si può pensare di avere il controllo su territori esportando la democrazia, peraltro merce non richiesta, un tanto a chilo.

È una constatazione amara – non voglio fare polemiche di sorta – perché, nel bene e nel male, in Occidente ci vivo e le scelte dei governi del cosiddetto mondo libero, sebbene io cerchi di combatterle con le armi della politica, mi condizionano anche nel quotidiano. E non è certo piacevole sapere che, a fronteggiare emergenze internazionali che portano a gesti criminali come quello di Nizza di ieri sera, ci siano governanti (tutti, non mi riferisco solo all’Italia) di un rango culturale e politico fra i più bassi della storia recente. Gli unici due che sembrano avere le idee chiare sul da farsi sono Putin e Xi Jinping, il primo perché dà una lettura della situazione geopolitica piuttosto corretta e il secondo perché si concentra sulla risoluzione degli enormi problemi che deve fronteggiare in un paese di un miliardo e seicento milioni di abitanti.

A Erfogan l’Occidente ha concesso troppo: la repressione del popolo curdo, la gestione dei migranti, ecc. solo perché la Turchia è membro della Nato e occupa una posizione strategica di contenimento di una possibile espansione russa. Ma evidentemente qualcosa in questa valutazione era sbagliato.

Nel frattempo a Erdogan è stato rifiutato il permesso di atterrare in Germania. Chissà come si trova nei panni di un richiedente asilo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

albertosoave.it © 2017 Frontier Theme