Canzone di madre Courage

O comandanti, basta i tamburi,
dategli requie alle fanterie.
Madre Courage è qui con le scarpe
che dentro meglio ci si cammina.
Con quelle loro lèndini e pulci,
con i carriaggi, i cannoni e i traini,
se alla battaglia devono marciare
di scarpe buone hanno bisogno.

Vien primavera. Sveglia, cristiani!
sgela la neve. Dormono i morti.
Ma quel che ancora morto non è
sugli stinchi si leverà.

O comandanti, le vostre genti
senza salsiccia alla morte non vanno.
Per tutti i guai di corpo e d’anima
Courage col vino se li conforti.
O comandanti, a digiuno il cannone
alla salute non fa troppo bene;
ma se non sazi, benedetti voi,
e fin in fondo all’inferno portateveli.

Vien primavera. Sveglia, cristiani!
sgela la neve. Dormono i morti.
Ma quel che ancora morto non è
sugli stinchi si leverà.

Da Ulm a Metz, da Metz all’Oder!
Madre Courage è sempre qua!
Chi fa la guerra, guerra lo campa
ma le ci vuole polvere e piombo.
Di piombo solo non riesce a vivere,
neanche di polvere, le ci vuol gente!
Dunque segnatevi ai reggimenti,
che se no, crepa! Ma oggi, e subito!

Vien primavera. Sveglia, cristiani!
sgela la neve. Dormono i morti.
Ma quel che ancora morto non è
sugli stinchi si leverà.

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