Febbraio 2017

28 febbraio 2017

Forse è il caso di dire: finalmente ci siamo! Domani, infatti, è stato convocato un direttivo per iniziare a lavorare per le elezioni amministrative. C’è in campo la candidatura di Lorenzo Fazio e, sebbene ancora non lo conosca personalmente, mi sembra un’opzione valida. Di sicuro intorno a lui si può costruire una coalizione ampia, visto che è gradito (o non sgradito, il che in questa fase ha lo stesso significato) a tutte le forze della sinistra e ai fuoriusciti dal Movimento Cinque Stelle.

Certo, prima di decidere se appoggiarlo, si dovranno valutare una serie di fattori, non ultimo quello delle sue intenzioni nella composizione della giunta, che è il vero e proprio governo della città. Non dovrà riproporre il modello Doria, con una giunta debole e non in grado di far lavorare gli uffici, ma dovrà ipotizzare una serie di assessori qualificati e autorevoli.

Parlo come chi queste elezioni potrebbe vincerle? Certo che sì, perché una coalizione ampia della sinistra potrebbe quantomeno arrivare al ballottaggio e giocarsela fino in fondo.

19 febbraio 2017

Le cose da fare sono veramente troppe e faccio fatica a stare dietro a tutte. Bisognerebbe avere la possibilità di non lavorare…

Comunque, lasciando da parte il discorso sulla stanchezza, veniamo al dunque. Ieri sera abbiamo finalmente eletto il segretario regionale. Era due anni che ne ribadivo la necessità e finalmente siamo riusciti a metterci d’accordo.

Purtroppo la scelta che è stata fatta non è la più soddisfacente, secondo me. Nulla da dire sulle qualità della persona, ma, dal punto di vista logistico, avremo un segretario praticamente sempre assente, visto che sta all’estrema periferia della regione. L’alternativa sarebbe stata quella di avanzare la mia candidatura, ma ciò avrebbe comportato una votazione – e non so se, in questa fase, avremmo potuto permettercela – con conseguente discussione forse anche accanita. In secondo luogo, ho la necessità di prepararmi a gestire la prossima tornata elettorale, che sarà durissima e che richiederà tutto il mio impegno.

Al termine delle amministrative potrò tirare il fiato e trarre le opportune conclusioni.

12 febbraio 2017

Quella appena passata, è stata una settimana intensissima sul fronte politico. Lunedì avevo dato le dimissioni dal direttivo di Rete a Sinistra perché avevo necessità di avere le mani libere e non subire condizionamenti alla riunione di martedì 7. Ma la situazione era diversa da come ero stato indotto a configurarla. La federazione di La Spezia aveva lanciato a mezzo stampa una proposta che ritenevo inaccettabile e contraria alla linea politica del partito, sostenendo di avere l’avvallo della segreteria nazionale. Invece, la segreteria nazionale ha condannato quella posizione e mi ha indotto a ritirare le dimissioni (per il momento le ho sospese).

Di conseguenza, mercoledì ho ritirato anche le dimissioni dal direttivo di Rete a Sinistra e ho ripreso a svolgere la normale attività di incontri sulle due questioni che oggi sono all’ordine del giorno: privatizzazione di Amiu ed elezioni amministrative 2017.

A tutto questo si è aggiunta la manifestazione di ieri contro il convegno nazifascista organizzato da Forza Nuova in via Orlando a Genova, con il conseguente corteo che è stato più affollato del previsto. E questo è un segnale assai positivo.

6 febbraio 2017

Il primo passo è compiuto, il dado è tratto. Ho dato le dimissioni dal direttivo di Rete a Sinistra perché non posso continuare a farne parte come rappresentante di un partito dal quale mi dimetterò domani. Ho preferito farlo subito perché non voglio che la mia posizione possa essere attaccabile da questo punto di vista.

Certo che la situazione è anomala. C’è chi predica in un certo modo e razzola in un altro e a questo punto il sospetto che tutti gli attacchi che ho finora ricevuto (per la maggior parte, a dire il vero, stupidi) fossero strumentali e finalizzati a un solo obiettivo: farmi fuori. Tendenzialmente, se ho ragione (e forse ce l’ho), dovrei combattere e difendermi con le unghie e con i denti. Ne sono capace e ho già dimostrato in passato che ho la testa sufficientemente dura da render cara la pelle. Il fatto è che non ne ho voglia, perché dovrei farlo? Lasciamoli a friggere nel loro brodo nauseabondo e che affoghino nella loro protervia e incapacità politica.

4 febbraio 2017

A oggi la situazione è questa. Ho intenzione di abbandonare il partito dopo l’uscita di quelli di Spezia, ma soprattutto dopo le continue pressioni, su stupidaggini colossali, che ricevo. Ad esempio sul fatto che non ho dato l’accesso alla pagina Facebook a uno che me lo aveva chiesto. Probabilmente me ne sarò dimenticato, visto che quando me lo ha rinfacciato non me ne ricordavo assolutamente.

Ovviamente ci sono ragioni politiche più profonde, quali la volontà espressa dal partito di battersi per l’uscita dall’euro e dall’Unione Europea. Sono scelte dannose per chi si vorrebbe rappresentare, soprattutto per i lavoratori e le classi più umili della popolazione.

Comunque la situazione è questa: il partito sta cercando di affermare la propria identità, e ciò è positivo, ma lo sta facendo in forma identitaria, e ciò è sbagliato. Alle elezioni di Genova nel 2012 sulla scheda elettorale, una sorta di lenzuolo, c’erano tre simboli con la falce e martello. Quest’anno rischiano di essere quattro, se non addirittura cinque. Come può un elettore avere fiducia in un progetto che non riesce a coagulare intorno a sé nemmeno i propri simili?

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