Marco Paolini: “ITIS Galileo”

La locandina dello spettacolo

Un personaggio storico immortale, un tema difficile, quello del rapporto fra scienza e religione ai tempi dell’Inquisizione.

Nel monologo da lui scritto e interpretato, Marco Paolini riesce a far ridere il pubblico, a farlo pensare, gioire per le vittorie e le scoperte di Galileo, commuoversi per le sue debolezze umane, arrabbiarsi per la becera ottusità dei potenti dell’epoca. D’altra parte, lo stesso Galileo, dopo aver saputo di trovarsi nella stessa cella che precedentemente aveva “ospitato” Giordano Bruno, non credo fosse particolarmente tranquillo…

Insomma, una vicenda narrata a tutto tondo, un racconto della vicenda umana dell’inventore del metodo scientifico, del pensatore che abiurò per salvarsi la pelle e per poter continuare a ricercare e scrivere. Un uomo a cui venne concessa la “cristiana sepoltura” solo parecchi anni dopo la sua morte, ammettendolo nel Pantheon di Firenze, proprio davanti al monumento funebre di Michelangelo Buonarroti.

Quando morì, Galileo era in odore di eresia, e si pose il problema di dove e come seppellirlo. Preti e vescovi si rifiutarono di collocarlo in un cimitero, suggerendo ai suoi allievi di “scavare una buca sul ciglio della strada”. Intervenne il granduca di Toscane e si trovò il solito compromesso “all’italiana”: sarebbe stato sepolto in un normale cimitero, senza particolari menzioni sulla lapide, a una profondità di 5 palmi, dato che soltanto i primi 4 potevano essere considerati terra consacrata.

Il libro riporta, oltre al DVD con la ripresa delle prove generali dello spettacolo tenutosi nei laboratori del CNR sotto il Gran Sasso, la trascrizione dello spettacolo, molto fresca e briosa, e alcuni saggi di approfondimento. Ne rimane la voglia di approfondire l’argomento e di leggere gli scritti originali di Galileo.

Per una recensione approfondita e pienamente condivisibile dello spettacolo, clicca qui.

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